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Il Consiglio di Stato: Via le mascherine nelle scuole


03/02/2021 - La Terza sezione del Consiglio di Stato presieduta da Franco Frattini ha accolto il ricorso di una coppia di genitori e sospeso l’efficacia del Dpcm del 3 novembre nella parte relativa all’obbligo di indossare la mascherine a scuola per i bambini dai 6 agli 11 anni. 



I genitori della minore sono stati difesi e rappresentati dagli avvocati Francesco Scifo e Lindia Corrias, che hanno fatto appello al Cds contro il presidente del Consiglio dei ministri, la Provincia autonoma di Bolzano e i ministeri della Salute e dell’Istruzione, non costituiti in giudizio.


In sostanza, i legali avevano chiesto al governo di mostrare i documenti scientifici in base ai quali hanno ordinato questa misura obbligatoria.


Dopo 15 giorni il governo non ha presentato alcuna documentazione alla base del loro provvedimento, quindi il tribunale ha richiesto l’immediata cancellazione del provvedimento.




Esulta per la pronuncia del Consiglio di Stato la “European Consumers” che in una nota parla di “vittoria nella lotta in difesa della libertà, della salute e dei diritti umani dopo l’ordinanza del Tar Lazio sul ricorso numero di registro generale 9122 del 2020 per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia, del DPCM del 3 novembre 2020 che impone l’obbligo delle mascherine nelle aule scolastiche per i bambini tra i 6 agli 11 anni.

“European Consumers – prosegue l’associazione di consumatori – ha affrontato ripetutamente la questione delle mascherine, disvelando che sono inutili e dannose in particolare per i bambini costretti ad indossarle a lungo in scuole dove spesso la qualità dell’aria è già di per sè pessima. I documenti forniti da European Consumers sulle mascherine sono stati depositati in procura, come contributo alle iniziative legali. Materiale utilizzato inoltre per un’interrogazione parlamentare dell’onorevole Cunial”.


“La collaborazione di European Consumers all’azione volta a tutelare la salute dei Minori italiani – si legge ancora – ha fornito una parte della documentazione medico-scientifica che ha consentito ai giudici di accogliere la richiesta di sospensione del Dpcm 14 gennaio 2021, per quanto attiene l’obbligo di indossare la mascherina per i minori infra dodicenni a scuola. Il provvedimento non è estensibile automaticamente a tutti i minori ma solo a quelli che vorranno intervenire nel ricorso, la cui prossima udienza è fissata (al Tar del Lazio, ndr) per il 10 febbraio prossimo”.

“La pronuncia del Consiglio di Stato apre perciò una breccia sostanziale nel castello di DPCM costruito dal Governo. Il decreto cautelare si pone come precedente ineludibile per l’Amministrazione richiamandola al rispetto della Costituzione”, conclude l’associazione.

Abbiamo raggiunto telefonicamente l’avvocato Scifo e ha chiarito un dubbio. Il provvedimento del Cds non fa giurisprudenza. Tuttavia chiunque può aderire al giudizio fissato innanzi al Tar. Non si esclude che il 10 febbraio il Tribunale amministrativo, oltre alla parte dell’obbligo delle mascherine a scuola, annulli altre disposizioni contenute in quel Dpcm. Dunque solo la sentenza del Tar del Lazio, che recepisce il decreto cautelare del Cds potrebbe fare giurisprudenza e avere valore in tutto il Paese.




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