È già passato alla storia, Tornasol. Non solo per aver paralizzato per un’ora e mezzo con il suo «no» i quindicimila e forse più di Piazza del Campo, tutta Siena e mezza Italia incollata alla diretta televisiva
con tanto di telegiornale rinviato, ma per aver «gridato», con il linguaggio di un eretico ronzino, che è lui il re del palio. Scalciando, sbuffando e sgroppando alla curva del Casato e rifiutandosi di partecipare alla corsa. E tutto questo è accaduto nel giorno del suo debutto.
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