Non si è mai visto sconfiggere una pandemia creando miseria e disperazione

17/02/2021 - Il comparto sciistico si era preparato per la quinta volta all'annunciata riapertura ed aveva investito sulla sicurezza: li hanno richiusi a 12 ore
dall'inizio della stagione. Questa estate, piscine e palestre, ristoranti e bar si erano attrezzati per ottemperare alle nuove (e spesso discutibili) regole ed avevano stanziato sostanziosi investimenti per poter lavorare (diritto sancito in Costituzione). Piscine e palestre sono state beffate e, nonostante si siano adeguate, sono chiuse da mesi; bar e ristoranti sono aperti a singhiozzo, penalizzati dal coprifuoco e dal gioco dei colori che è già durato abbastanza. Si è sadicamente deciso che la Toscana passasse alla zona arancione da San Valentino, con scorte delle cucine da buttare, personale a spasso, e mancato incasso. Senza parlare del mondo del cinema e dello spettacolo, completamente chiuso da tempo.

I media mandano messaggi contrastanti, ed un giorno evocano un'ecatombe ed un altro, fanno intravedere spiragli di luce.

 Il magistrato che deve decidere se mandare a processo Salvini per il caso Gregoretti, è stato "beccato" al ristorante con la figlia, aperto solo per lui, perché c'è sempre chi è più uguale degli altri.

Esiste il virus? Sì, esiste, come tantissimi altri virus che hanno fatto, stanno facendo e faranno vittime: ovviamente è bene non prenderlo, ma rassegnatevi, l'uomo si ammala e muore e chi invita a fare un giro delle terapie intensive (un classico di chi è terrorizzato e non gliene voglio, perché è una vittima anche lui) avrebbe dovuto farlo anche in passato: avrebbe capito che forse l'Italia ha bisogno di ospedali e di personale - medici ed infermieri, e magari avrebbe anche compreso che l'ingente gettito fiscale non sarebbe dovuto essere sprecato in altre amenità di cui tralascio di parlare.

Dati ufficiali dell'OMS: nel mondo, il coronavirus ha una letalità dello 0,14%, mentre l'influenza è allo 0,10%. Fatti, non opinioni.

In Italia il tasso di letalità del virus è superiore a causa della popolazione che è più anziana, rispetto ad altri paesi, e all'insensatezza dei protocolli che consigliavano una "vigile attesa" per i pazienti che arrivavano poi tardi e già gravi all'ospedale. 

Si devono rispettare i malati, i morti, ma soprattutto, consentitemelo, anche i vivi. Non si è mai visto sconfiggere una pandemia creando miseria e disperazione; è inaudito scaricare i sacrifici solo su una parte della popolazione, proprio, fra l'altro quella produttiva; è assurdo che la medicina si occupi di settori che non le competono e che non faccia in modo adeguato solo quello per cui è destinata: curare e prevenire senza calpestare nessuno. 

Si vede poco rispetto per i vivi e troppi dissidi sociali. 

Gli "esperti" dovrebbero sapere che la miseria mal si accompagna alla salute e distribuire disperazione e disoccupazione a piene mani, come si sta facendo adesso, fra l'indifferenza di molti (troppi), significa solo innescare una bomba ad orologeria che farà molte più vittime. Con buona pace di chi si è fatto accecare dal terrore indotto ad arte da chi evidentemente non ha proprio a cuore il bene comune. 

Dalla bacheca di Stefano Burbi

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