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L’astronauta Parmitano inguaia Conte: “Nello spazio sapevo del coronavirus da novembre”

Come scrive difesaonline.it, per ben due volte il colonnello Parmitano dice del coronavirus. «A bordo
abbiamo un collegamento quotidiano con le realtà terrestri; abbiamo anche accesso alla rete internet; possiamo comunicare con i centri di controllo e già da novembre, avevamo iniziato a seguire i primi contagi, inizialmente soltanto nei paesi asiatici, poi al mio rientro i primi contagi in Europa…». Intervista del 25 aprile alla trasmissione di Raiuno, Petrolio.


E ancora a Tg2 Storie, il 9 maggio. «Sulla stazione abbiamo seguito quello che stava succedendo sulla Terra: anche prima del mio rientro già da novembre eravamo al corrente di questo probabile contagio pandemico e soprattutto la gravità che si andava allargando a macchia d’occhio proprio in Europa poco prima del mio rientro».

Per ben due volte descrive una situazione già critica a novembre, quando invece le autorità di Pechino hanno lanciato l’allerta a gennaio. Cosa significa? L’ipotesi è che il colonnello Parmitano sapesse, grazie alle informazioni in arrivo dall’intelligence americana, della presenza di un pericolo per la salute mondiale. Gli Usa, infatti, potrebbero aver avvertito i governi alleati della situazione prima ancora che il medico cinese Li Wenliang denunciasse i fatti.

Impossibile che Conte non sapesse

Impossibile che il premier Conte, che ha la delega per i Servizi segreti, ne sapesse di meno di un ufficiale dell’aeronautica in missione nello spazio. Verrebbe quindi da chiedere al governo italiano perché, una volta informato, non abbia preso le misure cautelative.

https://www.secoloditalia.it/2020/05/lastronauta-parmitano-inguaia-conte-nello-spazio-sapevo-del-coronavirus-da-novembre/



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