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Bibbiano insegna: ecco come “rubare” i figli alle famiglie povere


Il prossimo decreto di Conte potrebbe ordinare di portare via i figli delle famiglie ridotte in povertà dalla crisi... invece di aiutarle economicamente

Se le famiglie sono in gravi difficoltà bisogna pensare ad aiutarle oppure la preoccupazione deve essere quella di toglier loro i figli? Può sembrare una domanda folle da fare, soprattutto in questo periodo in cui la povertà incombe su molti di noi.

Purtroppo, però, è quello che bisogna chiedersi dinanzi a una iniziativa come la “lettera aperta” scitta dal Cismai (il Coordinamento italiano per i servizi all’infanzia) a fine marzo che chiede al governo un apposito “decreto bambini” (trasformatasi poi in una petizione online sostenuta anche da altre associazioni), richiesta fatta propria in questi giorni anche da 5 parlamentari del Pd e 3 del Movimento 5 Stelle.
Nella lettera il Cismai ricorda che «sono circa 450.000 in Italia i minorenni in carico ai servizi sociali di cui 91.000 a causa di maltrattamenti mentre sono 1.260.000 i minorenni che vivono in condizioni di povertà assoluta. Impossibile quantificare quanti vivono inoltre in situazioni di disagio sommerse o invisibili. Ci sono bambini e bambine, ragazzi e ragazze che vivono situazioni di forte vulnerabilità, condizioni di povertà economica, sociale ed educativa».

Così prosegue: «in questa fase è praticamente impossibile attivare le necessarie segnalazioni alle autorità giudiziarie competenti e i conseguenti interventi di protezione».

Cosa fare allora? Ecco la geniale trovata dei Cismai: bisogna «costituire task force locali tra scuola, autorità giudiziarie, servizi sociali, sanitari e terzo settore per organizzare monitoraggi quotidiani delle famiglie più a rischio (e) proseguire con gli interventi urgenti di tutela per mettere in protezione le vittime (se necessario anche tramite art. 403)».
Capito? Non cercare di aiutare le famiglie per far fronte a uno stato di povertà assoluta ma pensare a come poter portare via bambini e ragazzi consentendo ai servizi sociali di provvedere direttamente all’allontanamento dei minori dalle famiglie indigenti.
Parole estremamente eloquenti per capire quale sia la logica che muove il Cismai, ovvero la stessa che stava dietro allo scandalo di Bibbiano (per il quale – lo ricordiamo – si aspettano sempre, da mesi, le richieste della Pm)
In questa emergenza la situazione si sta facendo sempre più delicata, anche per la chiusura delle scuole. Non a caso, come ci ha ricordato qualche settimana fa il Corriere della Sera: «Secondo Save the Children, i bambini e gli adolescenti in povertà assoluta (in Italia) rischiano di diventare un milione in più a causa di questa crisi. Nel 2018 erano già un milione e 262 mila (il 12% dei minori italiani, fonte Istat): una cifra triplicata dal 2008, quando erano 375 mila e iniziò il tracollo globale generato dalla Lehman Brothers…
Per l’Ocse una famiglia su quattro (in Italia) cadrà in povertà se per tre mesi resterà senza reddito, per Eurostat il 30% delle famiglie con minori è già a rischio povertà.
I minori in povertà relativa (in una famiglia di tre persone con 1.450 euro al mese) erano già 2 milioni e 192 mila nel 2018… Secondo il report “Non da soli” di Save the Children, delle 61 mila famiglie con figli tra i 14 e i 19 anni, il 27% non ha accesso a Internet perché troppo costoso o per mancanza di strumenti con i quali connettersi.Tutti dati che dovrebbero far capire quanto bisogno ci sia di sostenere le famiglie per consentire di superare le difficoltà. Non però portando via i bambini. Dove poi? In strutture di aggregazione come sono le Case-famiglia, dove il rischio di contagio e maggiore e le verifiche sanitarie non sono mai state predisposte.
Naturalmente non ci sorprendiamo perché il vero obiettivo di queste associazioni non sembra proprio essere la salute dei bambini, ma solo quello di garantire la propria sopravvivenza economica, visto che, anche loro, in questo momento di blocco del Paese, vedono bloccate le proprie attività.
Quello che chiede il Cismai non chiamiamolo “decreto bambini” perché sembrerebbe più un “acchiappa bambini”, ma “decreto salva associazioni”.
Sfogliando il vocabolario Treccani alla parola “sciacallo” si trova oltre al “nome di tre specie di mammiferi carnivori” anche il significato figurato di “Persona che approfitta delle altrui sventure”. Dunque il termine corretto per definire tale vicenda.

In questo momento chi ha bisogno di aiuto sono le famiglie non dimentichiamolo.

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